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Libertà di scelta educativa: una proposta

Libertà di scelta educativa: una proposta

Libertà di scelta educativa: una proposta

Gentili genitori tutti,

Vi scrivo per condividere una proposta. Come molti di voi già sanno, suor Anna Monia Alfieri, Legale Rappresentante dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline (ossia l’Ente Gestore, promanazione della Congregazione delle Suore di Santa Marcellina, delle scuole Marcelline presenti in Italia) da anni si batte perchè, anche in Italia, come nel resto d’Europa, laicissima Francia compresa, sia riconosciuto ai GENITORI il diritto di scegliere la scuola per i propri figli. Liberamente significa a costo zero. Infatti, chi sceglie per i propri figli una scuola pubblica paritaria (ricordo che pubblico non è sinonimo di statale ma è pubblico, così come l’Europa ci ha  richiamato con più risoluzioni, tutto ciò che è a servizio dei cittadini) deve pagare una retta, avendo già pagato le tasse per un servizio, la scuola pubblica statale, del quale non si avvale. Due precisazioni:

1) la Costituzione nel 1948 aveva già previsto il diritto alla libertà educativa dei genitori, diritto che però è rimasto solo sulla Carta

2) la legge 62/2000, voluta dall’allora Ministro Luigi Berlinguer, morto recentemente, ha istituito il Sistema Nazionale dell’Istruzione, articolato nei due rami della scuola pubblica statale e della scuola pubblica paritaria. Eppure, a distanza di anni, chi sceglie la scuola paritaria deve ancora pagare la retta

Certamente negli anni sono stati compiuti passi in avanti, soprattutto il muro dell’ideologia che vedeva la scuola paritaria, di volta in volta, come il diplomificio,  come la scuola dei ricchi, come la scuola confessionale è stato quasi totalmente abbattuto. Tra l’altro non è un caso che gli studenti di quelle regioni, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che hanno introdotto misure a sostegno della libertà educativa (in Lombardia la Dote Scuola), ecco quegli studenti raggiungono standard di apprendimento in linea con i livelli europei.

Per arrivare alla soluzione, la proposta è che sia riconosciuto ai GENITORI (badate: NON ALLE SCUOLE) una quota capitaria da spendere per l’istruzione dei figli, in una scuola pubblica statale o in una scuola pubblica paritaria, in una perfetta rendicontazione. Ogni genitore infatti, in virtù del diritto proprio, naturale e precipuo di educare i figli secondo i propri orientamenti, deve poter scegliere la scuola che sente coerente con i propri indirizzi educativi. Ecco l’importanza del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Solo in questo modo lo Stato italiano da garante e gestore pressoché unico del servizio di istruzione dei cittadini (caratteristica dei regimi totalitari) potrà divenire garante e gestore assieme ad altri Enti del sistema di istruzione. 

In allegato trovate una circolare ministeriale: ogni anno, infatti, il Ministero emana la circolare con la quale viene definito il Costo Medio Studente per ogni ciclo. Anche su questo fronte due osservazioni:

1) lo studente della scuola statale costa ogni anno circa 10 mila euro, quindi un costo superiore, a causa dei costi della macchina della scuola statale

2) se fate il calcolo, il costo annuale della scuola (il costo dell’internato non rientra) è inferiore: come si copre il gap tra il denaro incassato con la retta e l’effettivo costo dello studente? Semplice: con l’intervento delle Congregazioni che accendono mutui e ipoteche sui beni immobili, perché ritengono che in questo modo possono contribuire al miglioramento della società, nella fedeltà al mandato di fondazione. Non possiamo, però, fare a meno di chiederci: fino a quando lo potranno fare? La prova è la chiusura negli anni di migliaia di scuole paritarie, soprattutto quelle che sorgevano in territori socialmente difficili. Il Covid, per tantissime di esse, ha dato il colpo finale. Con quale risultato? Il riversamento degli studenti e dei docenti sulla scuola statale che non ha retto il colpo. Conseguentemente il tasso di abbandono scolastico è aumentato in misura significativa.

Mi scuso se mi sono dilungato con questa premessa ma si tratta di una sintesi della questione che voi genitori in primis dovete conoscere (per una trattazione articolata e diffusa rimando ai contenuti del sito www.ildirittodiapprendere.it). Questa premessa vuole essere il presupposto della proposta  a partecipare al convegno che si terrà a Milano, presso il Collegio San Carlo, la sera di lunedì 13 novembre. Chiaro che è un invito a chi risiede a Milano ma ho voluto scrivere a tutti perchè il problema è di tutti. Durante l’evento sarà presentata l’ultima pubblicazione di sr Anna Monia dal titolo Il pluralismo educativo. Una scelta ancora possibile.  In allegato trovate anche la locandina. In calce alla presente riporto il link al quale occorre accedere per iscriversi all’evento. 

Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione: si tratta di un tema che riguarda tutti, perchè sappiamo che è dalla scuola libera che è tale perchè liberamente scelta e perchè fondata sulla collaborazione tra docenti e genitori, sulla base di principi condivisi, che passa il futuro della nostra società.

Un caro saluto a tutti,

Alessio Tentori, con sr Miranda Moltedo e tutti i Docenti 

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-pluralismo-educativo-una-scelta-ancora-possibile-737048581147?aff=oddtdtcreator